NEW YORK, 23 maggio (FDI) – Come anticipato dal nostro comunicato stampa del 26 aprile scorso, questa settimana il governo cinese ha accuratamente organizzato una cosiddetta “visita guidata” da parte dei media del centro detentivo di rieducazione di Masanjia.
Questa visita guidata propinata ai giornalisti fa parte di un sinistro sistema di disinformazione e negazione. Consideriamo la storia recente. Secondo il regime comunista, nessuno è stato giustiziato per non aver pienamente aderito alla linea del partito durante la Rivoluzione Culturale. Secondo il regime, nessun studente è stato ucciso in piazza Tienanmen il 4 giugno del 1989. E ora, sempre secondo il regime, nessun praticante di Falun Gong è stato torturato nel centro detentivo di rieducazione di Masanjia.
Il governo della Germania nazista ha a suo tempo organizzato delle visite propagandistiche dei campi di concentramento per sviare le sempre più crescenti critiche. Lo stesso governo ha ospitato i giochi olimpici del 1936 per piegare ai propri scopi l’opinione internazionale. Ora, solo qualche decina d’anni dopo, possiamo vedere il governo di Jiang Zemin organizzare una sceneggiata similare riguardante il sistema dei campi di lavoro. Contemporaneamente, la Cina le sta provando tutte per vincere la gara per ospitare le olimpiadi del 2008. Jiang Zemin sa che i giochi olimpici, così come un’efficace visita propagandistica dei campi di concentramento, porterebbero al suo brutale regime quella legittimità che va cercando. Dovremmo ormai saper meglio riconoscere tutto questo.
Interviste con praticanti torturati nei campi di lavoro e detenzione cinesi sono a disposizione su richiesta.
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