Heilongjiang: Racconto della signora Zhang Shufen sui maltrattamenti subiti nella prigione femminile della provincia

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Nome: Zhang Shufen
sesso: Femminile
età: 57
indirizzo: Yisheng Village, Qinglin Township, città Shuangcheng, provincia di Heilongjiang
professione: contadina
data dell’ultimo arresto: 20 aprile 2002
luogo dell’ultima detenzione: prigione femminile della provincia di Heilongjiang
Città: Harbin
Provincia: Heilingjiang
Persecuzione subita: detenzione, interrogazione, perquisizione casa, imprigionamento, lavoro forzato, segregazione in isolamento, percosse, privazione di sonno, scosse elettriche, restrizione fisica, essere appesa, estorsione

Persecutori principali: Dong Fushan, Bai Shenggang, Wang Yali, Wang Botao, Wu Liqun, Cui Hongmei, Xia Fengying

La signora Zhang Shufen proviene dalla città di Shuangcheng, provincia di Helongjiang; è stata condannata all’imprigionamento nel 2002 perchè ha rifiutato di rinunciare al suo credo nel Falun Gong. È stata mandata nella prigione femminile della provincia di Heilongjiang e ha sofferto cinque anni e otto mesi di torture. In prigione, la polizia ha incitato altri detenuti criminali e altri praticanti del Falun Gong a torturarla brutalmente. Il seguito è il suo racconto.

Condannata a sei anni di prigione

Mi chiamo Zhang Shufen. Sono nata nel 1952. Vivo in Yisheng village, Qingling Township, città di Shuangcheng, provincia di Helongjiang. Sono una contadina.

Il 20 aprile 2002, i poliziotti del villaggio Dong Fushang, Ren Shuangku, Wu Wenzhi, Bai Shenggang, il direttore della stazione di polizia del comune, e la polizia della sezione di sicurezza interna della città di Shuangcheng hanno perquisito la mia casa. Hanno portato via tutti i miei libri e altri oggetti personali, riempiendo metà del veicolo della polizia. Dong Fushang ha detto, "Tu sarai mandata in carcere questa volta." Nel centro di detenzione, Bai Shenggang, il direttore della stazione di polizia del comune mi ha interrogata due volte. Mentre il procuratore stava verificando le informazioni con me, non mi è stato consentito parlare. Ogni volta che mi pronunciavo, venivo interrotta. Non facevo caso alle loro false accuse. Hanno detto che sarei stata mandata in carcere e che non importava se fossi stata d’accordo o meno.

Alla fine di agosto, è stata organizzata un’udienza in segreto. Diversi giorni dopo, la condanna è arrivata e sono stata condannata a sei anni di prigione. Ho fatto appello. Ma quarantacinque giorni dopo, il 20 ottobre 2002, sono stata mandata nella prigione femminile della provincia di Heilongjiang. Una donna poliziotto Xu Jize ha estorto 100 yuan (*) a mia figlia come “costo per il trasporto”.

Pestaggi e punizione fisica in prigione

Quando sono arrivata nella prigione, i 30 yuan che erano nella mia tasca sono stati portati via. Nella "squadra di formazione", una donna poliziotto di cognome Ma e l’altra di origine della città di Shuangcheng mi hanno colpito con dei calci pesantemente. Mi hanno colpito in faccia con i calci, insultandomi e costringendomi a stare accovacciata per lungo tempo. Mi hanno portato via i vestiti appena arrivata. Non avevo soldi per comprare la carte igienica. Un mese dopo ho potuto lasciare la squadra di formazione.

Sono stata mandata nella divisione N°1. Siamo state costrette a lavorare con altri detenuti criminali in un reparto per cucire. La polizia non ci ha consentito di studiare l’insegnamento del Falun Gong o fare la meditazione. I criminali ci tenevano sotto controllo. I loro punti sarebbero stati diminuiti se non ci avessero guardato sufficientemente da vicino. Per cui ci odiavano. Non c’erano dei posti per noi nel reparto. Non abbiamo posto per stendere i nostri vestiti lavati a mano. I criminali ci insultavano tutto il tempo.

Nel 2003, più di 30 di noi sono stati messi in una zona ampia meno di 10 metri quadrati. Non ci hanno permesso di muoverci o stare in piedi. Non potevamo usare un cuscino per sederci sulla panca. Quando mangiavamo, dovevamo mettere il cibo sulla nostra pancia. Il cibo era spesso avariato. Non era consentito parlare tra di noi. I criminali ci picchiavano. Ci frustavano con le corde, perfino in faccia. Il 4 marzo, quattro di noi sono stati costretti ad accovacciarci nell’ufficio. Abbiamo rifiutato. Hanno chiamato i criminali per legarci. Alcuni sono svenuti, e più tardi siamo stati chiusi nella cella d’isolamento per ulteriori torture. Tutta la persecuzione è stata incitata da Cui Hongmei, il capo della squadra. Nella cella d’isolamento, venivano forniti soltanto due pasti al giorno. Ogni pasto consisteva in un brodo di mais liquido. Eravamo così affamati che ci sentivamo svenire quando ci alzavamo. Siamo stati costretti a sederci con le gambe tirate a lungo e non potevamo muoverci. Avevamo soltanto dei vestiti molto leggeri. I vestiti invernali erano stati portati via. Non avevamo coperte la notte. Faceva così freddo che non potevamo dormire. In 13 giorni, non ho dormito per niente.

Manette e scosse elettriche

Il 30 luglio, mentre stavo seduta in meditazione da meno di 5 minuti, i criminali Wang Botao e Hou Yingli mi hanno colpito con pugni e calci. Nel reparto, i criminali mi hanno portato nella stanza meccanica e hanno detto che il capo della squadra voleva parlarmi. Appena entrata dalla porta, cinque persone mi hanno messo le manette. Una mano è stata tirata dietro la schiena, e l’altra mano è stata girata dietro la schiena. Le mie mani erano chiuse insieme in questa posizione di dolore, chiamata "portare la spada sulla schiena." I cinque stavano in cerchio. Mi hanno bendato gli occhi e mi spingevano tra di loro. La mia bocca è stata chiusa con il nastro adesivo e la testa era coperta da un grembiule; i lacci del grembiule erano legati al mio collo. Mi colpivano con i calci e pugni, mi spingevano per terra per picchiarmi. Mi hanno girata e mi colpivano con i calci sulla testa e sul viso. Il criminale Wang Botao ha scritto la parola "criminale" in grande sulla mia schiena. Le manette erano incise profondamente nella mia carne. Il criminale Wu Liqun mi tirava su dalle manette, e poi mi buttava giù sul pavimento e sulle gambe del tavolo. Hanno usato anche un bastone elettrico per colpirmi. Tiravano anche i lacci del grembiule attorno al mio collo per procurarmi dolore. Quando erano stanchi, si riposavano un attimo e poi continuavano a picchiarmi. I pestaggi sono durati dalle 12 fino alle 15. Loro erano Wang Botao, Wu Liqun, Hou Yingli, Liu Daxia e Hou. Tutto questo è stato istigato da Xia Fengying, il vice capo della squadra. Xia ha detto, "Questo è un esempio per altri."

Essere appesa

Nel luglio 2004, più di 30 di noi sono dovuti stare in un posto meno di 10 metri quadrati. Abbiamo detto, "Non siamo criminali, perché ci perseguitate?" Un poliziotto ha detto, "Se non foste dei criminali, allora dovreste togliere l’uniforme della prigione." Abbiamo tolto l’uniforme. Ci ha ordinato di mettere di nuovo l’uniforme. Abbiamo rifiutato. Per vendetta, la polizia non ci consentiva di andare in bagno, né ci consentiva di mangiare. Trenta di noi erano appesi. Tre ore erano passate, eravamo ancora appesi. Sono svenuta a causa del dolore. Quando ho ripreso coscienza, ero ancora appesa. In settembre, siamo stati di nuovo appesi. Questo è stato istigato da Cui Hongmen e Xia Fengying, il capo e vice capo della squadra. Facevano la perquisizione ogni pochi mesi per trovare i materiali del Falun Gong.

Alla fine del 2007 sono stata mandata nella divisione 11°. Hanno cercato di "trasformarmi" (*) con il lavaggio continuo del cervello. Dalle 6 fino alle 21, due o tre persone mi stavano vicino per leggermi i libri che calunniavano il Falun Gong. Inoltre venivano proiettati video contro il Falun Gong. Ero costretta a sedermi su una panchina a meno di un metro di distanza dalla TV. Non ci era consentito muovere le gambe, altrimenti venivamo picchiati. Non c’era un singolo momento di riposo. Il capo squadra Wang Xaoli e vice capo, di cognome Jia, spesso calunniavano il Falun Gong e hanno cercato di "trasformarci" con la forza. Quando i nostri parenti venivano in visita, non ci era consentito parlare delle cose relative al Falun Gong. Dopo 100 giorni, non sono stata "trasformata" come si aspettavano. Erano molto arrabbiati. Sono stata perseguitata in prigione per cinque anni e otto mesi, alla fine sono stata liberata.

Persecuzione subita prima dell’imprigionamento

Alla fine del luglio 1999, sono andata a Pechino per fare appello per il Falun Gong. L’8 agosto, Zhao Yi, il segretario del comitato politico e legislativo locale e Ren Shuangku, il poliziotto del villaggio mi hanno portato via con forza al centro di detenzione di Shuangcheng. In questo centro sono stata trattata brutalmente. Il pane che ci davano era spesso bruciato e duro da mordere, spesso coperto di muffa. Il brodo era fatto di acqua e verdure, senza olio e senza gusto. Le mosche e le zanzare erano nel brodo. Zhao Yi mi ha estorto 300 yuan. Ha cercato di negare questo fatto e dopo mi ha restituito 200 yuan. La stazione di polizia della contea e della sezione di sicurezza interna mi hanno interrogato molte volte. Dopo due settimane, sono stata liberata, ma la polizia mi ha estorto 1000 yuan.

Nel giugno 2000, Zhong Linyi, il capo della stazione di polizia della contea, ha mandato dei poliziotti per portarmi via da casa. Ha calunniato il Falun Gong, e ha detto "Sono la legge. Non mi importa se mi vuoi citare in giudizio." Sono stata detenuta per 16 giorni nel centro di detenzione di Shuangcheng.

Nell’agosto 2000, i poliziotti del villaggio Ren Shuangku e Wu Wenzhi hanno portato gli ufficiali della stazione di polizia della città per prendermi e portarmi nel centro di detenzione di Shuangcheng. Non ho collaborato quando mi interrogavano. Circa 3 o 4 persone mi colpivano con calci e percosse. Mi hanno imposto di inginocchiarmi. Ho rifiutato, così mi colpivano la parte posteriore delle ginocchia per costringermi a stare giù. Sono stata interrogata per tre giorni. Ho fatto lo sciopero della fame per 6 giorni. Dopo circa 50 giorni, sono stata liberata. Mi hanno dato una multa di 2.000 yuan.

Il 24 gennaio 2001 del calendario cinese, 12 giorni dopo il matrimonio di mio figlio, mio marito, mio figlio ed io siamo stati rapiti dalla polizia. Dong Fushan, Ren Shuangku con altri poliziotti ci hanno mandato nel centro di detenzione di Shuangcheng. 105 giorni dopo siamo stati liberati. Dong Fushan ha provato a portare via la nostra terra. Ho rifiutato. Le nostre lettere vengono regolarmente aperte da lui. Ren Guidong, il figlio di Ren Shuangku, spesso ci tiene sotto controllo. La polizia dalla sezione di sicurezza interna di Shuangcheng capeggiata da Ren Shuangku hanno perquisito la mia casa. Le nostre cose sono state gettate dappertutto. Le autorità del villaggio avevano assegnato ad alcune persone il compito di stare vicino al nostro letto durante la notte per tenerci sotto controllo.

(*) GLOSSARIO

Versione cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2009/9/2/207614.html

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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a50561-article.html

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