L’uso diffuso dei metodi di tortura crudeli rivela la natura malvagia del PCC

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

(Clearwisdom.net)Il Partito Comunista Cinese (PCC) conduce un genocidio contro il proprio popolo, lo rivela anche la sua natura disumana.

Nel luglio 1999, il PCC e la cricca di Jiang Zemin hanno lanciato una brutale persecuzione contro più di 100 milioni di praticanti Falun Gong, i quali seguono i principi di Verità-Compassione-Tolleranza. Le politiche persecutorie che Jiang e i suoi inferiori hanno perseguito contro il Falun Gong includono il “diffamare la loro reputazione, farli fallire finanziariamente, distruggerli fisicamente”. Seguendo i suoi ordini, l’Ufficio 610 (*), che è stato stabilito col solo scopo di perseguitare il Falun Gong, ha portato avanti politiche di genocidio, come “la morte dei praticanti Falun Gong risultante dai pestaggi non è nulla e verrà contata come suicidio; il corpo verrà cremato direttamente senza indagare sull’identità della persona”.

I praticanti Falun Gong hanno sofferto per i più di cento metodi di tortura crudele per mano della polizia: vengono sottoposti a scariche elettriche con manganelli elettrici ad alto voltaggio, ammanettati o incatenati in posizioni dolorose, ammanettati con le mani dietro la schiena, buttati nelle carceri sotterranee, nelle prigioni acquatiche o in fosse di concime; legati al letto della morte (*), forzati a sedere su piccoli sgabelli [a 5 cm dal terreno] per lungo tempo, isolamento, forzati a sedere su sgabelli di metallo per lungo tempo, la panca della tigre (*), forzati a stare accovacciati per lungo tempo, legati con corde e appesi in aria, vengono loro inseriti chiodi sotto le unghie, viene loro strappata la carne mediante l’uso di pinze, vengono loro strappate le unghie con l’uso di pinze, inseriti aghi nelle unghie, l’acido ad alta concentrazione viene fatto gocciolare nelle narici, vengono sottoposti ad alimentazione forzata attraverso le narici con acqua e pepe di cayenna (estremamente piccante) o acqua salata ad alta concentrazione o persino con feci; viene loro versato il ghiaccio sul corpo in inverno, forzati a stare fermi fuori al gelo estremo con pochi vestiti addosso o sotto il sole rovente in estate; non viene dato loro il permesso di usare il bagno; abusi sessuali; le praticanti donne vengono buttate nelle celle maschili perché ne abusino sessualmente e alle volte vengono stuprate dai poliziotti; praticanti incinte vengono forzate ad abortire; vengono forzati ad andare in ospedali psichiatrici e a sottoporsi a iniezioni con farmaci che danneggiano il sistema nervoso centrale; subiscono scariche elettriche con aghi elettrici, ecc. Ancora più crudele, gli organi di praticanti Falun Gong in vita sono stati espiantati per ricavarne profitti e i corpi sono stati cremati per distruggere le prove.

Lo scopo della tortura: distruggere la volontà dei praticanti

Il praticante Falun Gong, Zou Guoyan, era stato mandato nel Carcere di Daqing nel 2001. Durante la detenzione, ha sofferto per delle torture estremamente crudeli per mano delle guardie, incluso l’avere i genitali legati e gli aghi conficcati sotto le unghie. Alcuni giorni fa, un articolo sul sito web Minghui/Clearwisdom ha riportato che Wang Zhiwen, un coordinatore volontario dell’ex Associazione di Ricerca del Falun Gong è stato incarcerato nel Carcere di Qianjin, dove è stato schiacciato dai detenuti dopo che sono stati istigati dalle guardie. Gli calpestavano le mani e gli infilzavano stuzzicadenti in tutte e dieci le dita, che sanguinavano in gran quantità. Quando le guardie usano questa forma di tortura, prima ficcano le stecche di bambù sotto le unghie, che le aprono con uno strappo o lacerandosi all’impatto, esponendo le parti estremamente sensibili che si trovano sotto le unghie. Il dolore atroce sofferto dalle vittime durante questo processo va oltre l’esprimibile. Le guardie prima conficcano una stecca di bambù in un dito; se il praticante ancora si rifiuta di rinunciare al proprio credo, le guardie continuano a conficcare stecche nel resto delle dita finché tutte e dieci le dita non hanno le stecche conficcate al loro interno. A volte conficcano dei fili di metallo nelle dita, che poi connettono a un generatore per far prendere le scariche ad alto voltaggio alle vittime.

È assolutamente inaccettabile che tale tortura disumana quale “il conficcare stecche di bambù nelle dita” venga ancora utilizzata nel 21° secolo in Cina. Tutte queste forme di tortura vengono usate per distruggere la volontà dei praticanti Falun Gong e per forzarli ad abbandonare il proprio credo e per vendere la loro l’anima facendo loro scrivere le cosiddette tre dichiarazioni (*). La polizia usa deliberatamente tale tortura brutale per infliggere pene estreme alle vittime, in modo tale da distruggere la loro volontà.

Le guardie conficcano le stecche di bambù

Wang Xinchun ha perso entrambi i piedi a causa della tortura

Wang Xinchun, 34 anni, della città di Yichun, era un uomo in ottima salute. Nel gennaio 2002, Cui Yuzhong, capo del Dipartimento di Polizia e Wang Wei, capo del commissariato di polizia locale, hanno istigato gli ufficiali di polizia per far sì che versassero acqua bollente in un recipiente e mettessero i piedi ghiacciati di Wang Xinchun nell’acqua bollente (è conoscenza comune che tale atto comporti seri danni e persino l’infermità dei piedi di una persona). Infatti, dopo alcuni mesi di ulcerazione, entrambi i piedi dovevano essere amputati, causandogli un’infermità a vita.

Wang Xinchun, ha perso entrambi i piedi a causa della tortura

Il volto di Gao Rong Rong è stato sfigurato dopo aver subito scariche elettriche attraverso i manganelli elettrici.

Nel maggio 2004, la praticante Falun Gong, Gao Rong Rong, della città di Shenyang ha subito scariche elettriche con manganelli elettrici per sette ore per mano dei poliziotti Tang Yubao e Jiang Zhaohua; il suo volto è stato gravemente sfigurato. Nel novembre 2005, il poliziotto He Xuejian di Hebei ha stuprato due praticanti donne. Ci sono ancora tantissimi crimini abominevoli di cui si fa fatica a parlare nascosti nei campi di lavoro e nelle carceri in Cina.

Il corso della natura è evidente

Come dice un antico detto: “Il bene sarà ricompensato col bene, il male col male”. Entrambi i responsabili colpevoli e i loro complici saranno portati davanti alla giustizia. Questi ufficiali del PCC o ufficiali di polizia che hanno partecipato nella persecuzione in passato, possono avere una sola via d’uscita, mostrando pentimento e riparando i loro modi di agire; l’unico modo in cui possono salvarsi è quello di dimettersi dal PCC il più presto possibile.

(*) GLOSSARIO

Versione inglese: http://clearwisdom.net/html/articles/2009/10/24/111795.html

Versione cinese: http://www.minghui.org/mh/articles/2009/9/17/208348.html

* * *

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.