Appello Urgente: Dopo anni di torture, un uomo “eccezionale” è in punto di morte in una prigione cinese

Le autorità minacciano la famiglia per farla rimanere calma
 
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NEW YORK – Un uomo di 55 anni è in punto di morte dopo aver sofferto anni di torture per mano della polizia cinese. Lo riferiscono numerosi resoconti provenienti dalla Cina.

Un residente di Wuhan, il signor Li uYunchao, è detenuto nella prigione Fanjiatai di Shayang, provincia di Hubei. Nel luglio 2009, Liu è stato “condannato” in un processo farsa a tre anni di prigione perché praticante del Falun Gong. Dopo oltre un anno di torture, per due volte – l’8 e il 30 agosto – la famiglia di Liu è stata informata che era moribondo. Ogni volta i suoi familiari si sono precipitati alla prigione, affinchè fosse ricoverato in ospedale e ricevesse cure mediche. In entrambe i casi, Liu non ha avuto il permesso di andare in ospedale.

Secondo i suoi familiari, Liu era emaciato e privo di coscienza.

Il Falun Dafa Information Center sollecita una azione urgente e diretta sulle autorità di Wuhan, di Shayang e specialmente sui dirigenti della prigione Fanjiatai a Shayang, perché rilascino immediatamente Liu e gli permettano di ricevere cure mediche.

“La vita di Liu potrebbe dipendere da una nostra rapida azione,” ha dichiarato il direttore esecutivo del Falun Dafa Information Center Levi Browde. “Ci sono stati molti casi in cui gli abusi contro i detenuti si sono fermati quando le loro storie hanno ricevuto l’attenzione internazionale. Dobbiamo agire ora per salvarlo.”

La famiglia di Liu ha affrontato Hu Shaobin, capo locale dell’Ufficio 610 (una agenzia extralegale che dirige la campagna contro il Falun Gong). Hu ha detto loro che lo lascerebbe morire in prigione, piuttosto che mandarlo in ospedale, perché Liu è “così testardo”, riferendosi alla resistenza di Liu ai tentativi della prigione di “trasformarlo”.

La “trasformazione” si riferisce al processo attraverso cui si cerca di costringere i praticanti ad abbandonare il loro credo basato sul Falun Gong e di obbligarli ad assumere il punto di vista del Partito Comunista sulla pratica. Le autorità centrali del Partito hanno assegnato alle autorità locali di ogni parte della Cina quote di praticanti da “trasformare” nelle loro rispettive zone. Fallire nel raggiungere queste quote può portare a punizioni, mentre i poliziotti che raggiungono i risultati richiesti spesso ricevono promozioni o altri benefici.

Gli sforzi per “trasformare” i praticanti di solito prevedono la tortura, tecniche di lavaggio del cervello e altri abusi inflitti sotto custodia. Le strutture detentive generalmente si rifiutano di rilasciare i praticanti detenuti fino a quando sono “trasformati”. Ogni anno, parecchi praticanti sono deceduti dopo essere stati torturati fino in punto di morte e dopo che è stato accettato il loro rilascio perché rifiutavano la “trasformazione”.

Secondo amici della famiglia, Liu era una persona aggressiva e di cattivo carattere prima di iniziare a praticare il Falun Gong negli anni ’90, ma si verificarono grandi cambiamenti dopo che introdusse gli insegnamenti del Falun Gong nella sua vita, diventando un membro “eccezionale” della comunità.

Quando i leader del Partito Comunista Cinese lanciarono la campagna per “sradicare” il Falun Gong nel 1999, Liu andò a Pechino per fare appello per la libertà della pratica. Nell’ultimo decennio Liu è stato arrestato dalla polizia in altre sei occasioni. Nell’ottobre 2000, Liu è stato mandato in un campo di lavoro per due anni. L’ultima detenzione risale al 2008. L’incarcerazione di Liu fu uno dei 1352 casi resi noti dall’Information Center nell’aprile 2010 (rapporto) - Liu era il caso numero 1212 (:lista)

Versione inglese: http://faluninfo.net/article/1080/

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